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L'ingegnere fiorentino Camillo Camilliani, condusse per incarico della Deputazione del Regno una ricognizione per verificare lo stato delle torri e la loro condizione difensiva negli anni 1583/1584, per fortificare quelle già esistenti, e crearne di nuove.
Allo stesso scopo, un'altra ispezione venne condotta nel 1751 per incarico del viceré duca di Laviefuille,da Giuseppe Salomone, ufficiale nobile del Senato di Palermo.

Nel 1804 la Deputazione del regno, su richiesta del Principe di Cutò (che reggeva l'isola con la carica di luogotenente e capitano generale) a seguito delle numerose incursioni dei pirati barbareschi, arma le torri di munizioni e pezzi di artiglieria.

 

  • Guidaloca (duca della Ferla) un cannone. 
  • Scopello: (conte di Sanseverino dal 1751) un cannone.
  • Giazzolino (Impisu) (don Alberto M. Coppola di San Giuliano) un cannone. 

I serventi (custodi) erano generalmente in tre, armati di schioppi e spingarde: 

  • l'artiglieria era di calibro modesto (la torre di Isola delle Femmine era munita di cannoni di calibro superiore alle sei once).
  • Non vi erano colubrine e neanche petriere.
  • Le torri di Guidaloca e dell'Impisu avevano l'obbligo di accendere i "Fani" (fuochi). 

Giazzolino (Impisu): "torre Che surge tra la cala detta dello Guzzo d'onde ella ha il nome…. Toccata però ella due volte da i fulmini, è andata in aria per essersi accesa in essa la polvere..."

Di Guidaloca: "torre che elevasi su la spiaggia detta di Guidaloca, che sta dietro le due cale del golfo di Castell'a mare... Il fiume di Guidaloca, che mette sua foce nell'additati mari, presta alla torre la detta appellazione..." (litorale del Monte di S. Giuliano).

Dello Guzzo: "torre con grotta assai grande che soprasta alla cala detta lo Guzzo, S. Giuliano) d'onde ella ha il nome, (litorale della Città del Monte di S. Giuliano).
In questa torre conservasi una scala di 60 gradi di corda che valeva a mettere in salvo i torrieri e le genti in occasione d'invasione di corsari..."
 (questa è la torre che il Camilliani vide "incomplita" nel corso della sua ispezione delle coste di Sicilia, venne edificata da tal Ottavio Gioacchino "per adattarvi una tonnara che oggi è tralasciata)"...

Di Scopello: "torre fatta sorgere sul dorso di un'eminente scoglio, che sporge lungamente in mare, vicino la punta chiamata la Fungia nel golfo di Castell'a mare. Nel sito appunto dove oggi ella posa vi fiorì l'antica citta di Cetaria così detta dalla piscaggione de'tonni che ivi facevasi, quale poi ridotto in casale fu conceduto da Federico imperatore alla Chiesa Monastica della Martorana in Palermo. La citta del Monte di Trapani ebbe in seguito la signoria di detto casale, e poi la nostra Collegiata di S. Pietro di Palazzo, e poi col tempo distrutto resesi. 

Tiene pur ella il nome di torre Doria, impostole forse dal fu Presidente del Regno Antonio Doria marchese di S. Stefano, che fiorì nel 1565, sotto il di cui governo credesi fabbricata..."ma, in verità, la torre esisteva già all'epoca del Doria; T. Fazello, Storia di Sicilia, I, p.90:  "Cetaria... Oggi Sculpello è ridotto de navi e v'è una torre..."

La costruzione delle torri: Bennistra sita sopra l'antico borgo di Scopello e dell'Uzzo (oggi semidistrutta sorge nella cala dell'Uzzo, all'interno della riserva dello Zingaro), insieme alla torre di Guidaloca posta su una altura della baia che porta lo stesso nome, è antecedente al viaggio del Camilliani nell'anno 1583.

(Bibliografia)

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